Oggi è il compleanno di Lev Nikolaevič Tolstoj.
Avevo quindici anni quando lessi per la prima volta “Guerra e pace”, assegnato per le vacanze estive. E io ci finii dentro, come i suoi protagonisti, ghermiti, avviluppati dalla Storia che mette a compimento il suo capitolo supremo e che nella Storia, nell’unica grande matrice della terra Russia, risolvono la propria individualità. L’epica declinazione del romanzo.
Lessi senza misura, solo le pause dedicate al sonno.
Conobbi l’amore, e gli diedi il nome di Andreij Bolkonskij. E la neve, il disincanto, e il sublime popolare, le scarpette di raso bianco del primo ballo di Nataša Rostova, e le fiamme che divorano Mosca, le betulle, e la voce rauca della battaglia, il perdono, e il cielo di Austerlitz e il mistero della morte. Milioni di anime sulle spalle ostinate di un vecchio generale.
A Lev Tolstoj, alla saggezza mansueta della zolla, alla Letteratura immortale!