Perché il desiderio del ritorno davanti a un orizzonte che già abbiamo conosciuto, quando non avremo abbastanza tempo per procedere oltre? Perché, se siamo consapevoli che il nostro ricordo si infrange contro quello che ci troveremo di fronte, mutato, stonato anche solo in qualche dettaglio che, però, ci è caro, forse perché siamo noi a non appartenergli più?
Il ritorno e il suo dolore, la nostalgia cantata da un antico poeta greco, perché se ne sono andati via tutti e noi non sappiamo dove, e non siamo riusciti a conservare intatti a quel tempo neanche noi stessi.
Abbiamo bisogno del ritorno, noi stessi siamo il frutto di innumerevoli ritorni mitici, ancestrali, semplicemente sentimentali.
La possibilità di ritornare ci rassicura, spinge un poco più in là la certezza di esserci ancora.