Oggi è ricominciato il rito. La mattina entra nel giorno con la tazza di caffè, in giardino, e le parole da mettere in fila. Orvinio e il fronte occidentale della Morretta, alfiere della pioggia, quando le nuvole le si addensano sulla cima.
Mi piace l’inverno, qui, quando il silenzio è ancora più spento e la notte si svela nell’ultimo rosso e io dietro al vetro, sul piano di marmo, impasto una cena antica.
Oggi tutto è al suo posto e il tempo non ha tempo. Prende in prestito i nostri corpi e li scavalca a gambe tese, come il gatto con gli stivali delle sette leghe. Sette leghe nella frazione di un istante.
È bello, in una lettura conclusiva, prima di dare il benvenuto al buio che anticipa il sonno, ritrovare emozioni del tutto analoghe a quelle che questo luogo, Orvinio, suscita in me…